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2023-06-12

Inclusive Schools Role Model Danilo Dolci

Ci troviamo presso la scuola primaria Danilo Dolci a Mirto e la scuola primaria che appartiene all'Istituto Comprensivo Cassarà guida di Partinico. Questa è una scuola molto particolare, è diversa da quelle che si trovano nel nostro territorio.

Ecco, ci troviamo in una scuola voluta negli anni 70 da Danilo Dolci, il pedagogista, sociologo e poeta fautore del metodo non violento tanto da essere definito il Gandhi siciliano. Danilo Dolci fece costruire allora questa scuola proprio per i bambini più poveri del territorio e la scuola nasce proprio in base ai bisogni espressi dagli stessi ragazzi. Danilo andava in giro chiedendo a questi ragazzi quale fosse il loro sogno, che tipo di scuola volessero ed i ragazzi appunto esprimevano il desiderio di essere in mezzo alla natura, di poter osservare dalla scuola le montagne o il mare o il fiume. Insomma, tutti gli elementi il piú naturali possibili; così appunto grazie anche ai suoi collaboratori e i fondi provenienti da tutta Europa e dal nord Italia, Danilo Dolci acquistò il terreno e costruì questa prima parte della scuola che originariamente come progetto prevedeva che avesse un'altra parte e che fosse frequentata da ragazzi dai 3 ai 18 anni; questo per quel periodo appunto per gli anni 60-70 era qualcosa di molto innovative, a maggior ragione, appunto, nel sud dell'Italia.

Nella scuola fu costruita questa ala soltanto perché poi per mancanza di fondi dovettero sospendere, insomma, il progetto. Però, sin da subito qui veniva realizzato proprio il metodo della maieutica reciproca di Danilo Dolci e venivano ragazzini che con gli autobus da Partinico, dalle zone delle campagne arrivavano qui per studiare, costruendo insieme ai loro docenti facilitatori il loro curriculum in base proprio alle loro domande alle loro esigenze, ai loro bisogni. Poi la scuola, insomma, nel corso degli anni, continuò in maniera sperimentale. Era accettata come scuola in cui si svolgeva la sperimentazione da parte del minister, [oi questo invece fu fermato e per alcuni anni la scuola fu chiusa. Recentemente, nel metà degli anni 80 e un po' dopo, la scuola fu riaperta e adesso è una scuola statale a tutti gli effetti dove però chiaramente visto il luogo in cui ci troviamo e anche l'arredo, la composizione delle aule, il fatto che dalle finestre appunto a misura di bambino ci sia la sensazione di stare comunque sempre immersi nella natura, la metodologia e l'approccio usato con con gli alunni è diverso rispetto a quello di una scuola tradizionale. E infatti, appunto, molte attività vengono svolte all'aperto, quindi con l’’outdoor learning’, e moltissime attività sono fatte in modo cooperative, quindi cercando di fare meno lezione frontale possible, dando più spazio ad attività di confronto, di ricerca commune, anche appunto a partire dalle esigenze stesse dei bambini. La scuola viene frequentata chiaramente da tutti i bambini che vogliono della zona che arrivano qui ancora con la scuolabus o accompagnati dalle famiglie, e tra i nostri alunni abbiamo dei ragazzi con bisogni speciali, bisogni educativi speciali, e con disabilità più o meno gravi ci sono degli stranieri che, appunto, grazie a questi metodi che prevedono più una partecipazione attiva dell'alunno, ogni studente diventa anche una risorsa per gli altri e quindi con il ‘cooperative learning’, tutte queste metodologie nuove che sottolineano l'apprendimento attivo, l'inclusione diventa diciamo il nostro ‘must quotidiano’, cioè la nostra scelta quotidiana e viene realmente vissuta perché chiunque può trovare il proprio percorso a propria misura.

L'esperienza di Mirto è un'esperienza senz'altro particolare anche perché ,se pensiamo che nasce in un periodo davvero diverso e lontano dai nostri tempi, è altamente innovativa e anche l'arredo che Danilo Dolci usava con i banchi posti davanti alle finestre, banchi che si possono utilizzare e spostare in modo da creare gruppi o coppie, insomma, per poter lavorare in modo diverso, ispirano oggi tante altre scuole che grazie anche anche ai fondi del PNR stanno tentando di rinnovare l'arredo e con l'arredo di rinnovare le metodologie usate appunto per la didattica. Quindi, questa scuola diventa anche un modello e lo è anche per gli altri plessi della nostra scuola ma anche per le scuole del territorio, per una metodologia di insegnamento che pone al centro l'alunno, i suoi bisogni, e i percorsi per ciascun bambino affinché ciascuno possa raggiungere il successo sperato.

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